I nostri quotidiani voli pindarici durante i momenti di pausa in ufficio ci hanno portato spesso verso nuove idee da porre alla base per progetti di ampio respiro. Oggi ad esempio, vi proponiamo Mindness – la palestra per la mente, attualmente poco più di un’idea di fondo, ma che comunque contiene in sé già buoni presupposti per una sua attuazione in un futuro non necessariamente molto lontano. Muovendoci dalla tipologia didattica del CoderDojo abbiamo provato a pensare a nuovi metodi di insegnamento che possano coinvolgere bambini e ragazzi in modo proattivo. Vediamo di che si tratta.
Abbiamo immaginato Mindness come un momento di riflessione supplementare da operare al termine dell’attività fisica che bambini e ragazzi svolgono al pomeriggio presso le palestre e i centri sportivi tradizionali. Questo momento di riflessione è stato da noi concepito quasi alla stregua di un terzo tempo: alla fine della consueta ora di sport, bambini e ragazzi potrebbero soffermarsi presso i centri sportivi aderenti al progetto per un’ulteriore trentina di minuti da dedicare all’apprendimento e allo sviluppo del pensiero critico. Coinvolgendo i più giovani, con gli operatori di Mindness si potrebbero portare avanti delle semplici conversazioni su temi di attualità, per poi passare, ad esempio, all’insegnamento dei rudimenti della programmazione informatica, magari divagando su altre tematiche quali musica ed arte.
Mutuando dal modello del CoderDojo la tipologia didattica, Mindness andrebbe a disporre di quest’ultima per fini effettivamente più generici: difatti attraverso le attività di formazione proprie di un CoderDojo, attività che ruotano intorno al gioco, allo scambio reciproco ed al peer learning, i bambini ed i ragazzi, dopo il loro momento di attività fisica, avrebbero a disposizione uno spazio aggiuntivo per far circolare le loro idee ed imparare ad affrontare nuove problematiche divertendosi. Non a caso la peer education (letteralmente “educazione tra pari”) identifica una strategia educativa volta ad avviare un processo spontaneo di circolazione della conoscenza, di emozioni e di esperienze da parte di alcuni membri di un gruppo ad altri membri di pari status; un intervento che mette in moto un processo di comunicazione complessivo. Questa pratica riesce a superare la consueta prassi educativa e diviene una vera e propria occasione per il singolo soggetto e per il gruppo dei pari, per discutere liberamente e sviluppare momenti transferali intensi.
Gli attori di Mindness, attraverso questo sistema di scambio di idee, saranno in grado di mettere in campo la condivisione di un obiettivo: insegnare a bambini e ragazzi che esistono metodi piacevoli e meno rigorosi rispetto alla rigidità della didattica scolastica, metodi attraverso i quali si può conoscere, si può crescere, si può imparare il rispetto delle diversità. Al fine di coinvolgere nel progetto Mindess anche la categoria degli adolescenti, la nostra proposta vedrebbe l’affiancamento dell’adolescente alle figure di mentor preventivamente individuate, in modo tale che lo scambio formativo effettuato presso le palestre ed i centri sportivi possa essere realmente condotto tra soggetti pari e non imposto unicamente dall’autorità di una figura adulta, e che venga operato mediante un tipo di linguaggio ed una prassi comportamentale maggiormente prossima a quella del bambino. Peraltro l’adolescente coinvolto in Mindness sarebbe in grado di replicare il medesimo sistema di scambio di idee all’interno del proprio nucleo familiare, qualora in esso siano presenti fratelli o sorelle di età inferiore, costituendo ulteriormente un potenziale tramite per la comunicazione tra genitori e figli più piccoli.
L’istituzione di un centro Mindness, progettato quindi come un programma educativo di tipo pienamente peer 2 peer volto allo sviluppo del pensiero critico, presso un centro sportivo sarebbe da considerare come un significativo espediente volto all’accrescimento nel giovane di un generale senso civico, che prende simbolicamente avvio dal momento iniziale dedicato allo sport e dalla sfera ad esso connessa della legalità in ambito sportivo.
E voi, che ne pensate del progetto Mindness?